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Il
masso in questione, di imponente aspetto, è costituito da gneiss con inclusioni
di quarzite. La parte sommitaria dei roccione forma una piattaforma pianeggiante:
da essa si può correre con lo sguardo dalla cima dei Monte Gran Truc che
sovrasta la zona, fino alla pianura pinerolese che si apre allo sbocco
della Vai Chisone. Il lato Sud digrada verso la valle formando una sorta
di piano inclinato roccioso; gli altri lati della rupe, invece, sono a
strapiombo dalla sommità al terreno. Sul lato Sud, sul piano inclinato
si trova una zona levigata: si tratta di uno "scivolo" usato
ancora in tempi recenti dalla popolazione locale a scopo propiziatorio.
L'uso dello " scivolo" e della "frizione" in collegamento con monumenti preistorici è ben noto: questo cerimoniale a scopo terapeutico-profilattico, ma soprattutto inscenato per vincere la sterilità, è ampiamente attestato e si può dire che è praticamente giunto sino ai giorni nostri, come nel caso di Roccio Veglio, benché ormai privo del supporto teorico che doveva legittimarne l'uso. Non vi è quindi collegamento diretto con la religiosità preistorica, ma è un apparato di leggende di eroi, di fate o di santi che giustifica, ancor oggi, la prosecuzione di atti di culto. Le incisioni di Roccio Veglio sono raggruppate sulla tavola sommitaria dei monumento, pianeggiante ed alquanto levigata, su una superficie lunga 170 cm e larga 90 cm. Esse occupano quindi un'area allungata e l'asse maggiore attorno al quale sono distribuite le istoriazioni è orientato Est-Ovest. Si osserva che la maggior parte dei segni, per la loro posizione nei riguardi degli adiacenti, contribuisce all'economia generale della rappresentazione, per cui l'insieme della composizione monumentale risultante appare organizzato unitariamente: il che non comporta obbligatoriamente l'esecuzione di un'unica fase, ma necessariamente la continuità ideologica. Sulla superficie rocciosa sono scolpiti 116 segni: oltre cento sono coppelle emisferiche mediamente profonde 1,5 cm e con un diametro di 3-4 cm, quindi un cerchio di cui è incisa la circonferenza e due diametri perpendicolari tra loro ed intersecanti otto coppelle (tipo "ruota solare a raggi interni") un segno cruciforme isolato ed aderente ad una coppella, un segno cruciforme doppio (tipo "a salamandra"), alcuni segni indefiniti. Si notano tre categorie di coppelle: con diametro medio di 3 cm, con diametro medio di 6 cm e coppelle gemellate, doppie. Il "simbolo solare", 18 cm di diametro, è situato sull'estremità dell'asse longitudinale della composizione in direzione Est. Sull'opposta direzione Ovest dell'asse maggiore dei monumento si trova una spirale, formazione di coppelle che si sviluppa con movimento antiorario partendo da una coppella centrale più grande. Tra questi due simboli sono collocate schiere di coppelle che con un movimento leggermente sinuoso seguono l'asse EM congiungendoli. Queste schiere di coppelle appaiono variamente raggruppate con qualche intenzionalità, ma ora, a posteriori, appare assai arduo stabilire insiemi significanti. Si può rilevare una certa tendenza a disporsi su linee curve con la convessità rivolta ad Est, e la presenza di due formazioni intermedie ammassate in forma subcircolare. Però, ogni ulteriore tentativo di individuazione di insiemi organici di coppelle potrebbe rivelarsi alquanto arbitrario. li segno cruciforme e quello "a salamandra" si collocano in posizione marginale rispetto all'area di maggiore addensamento: la loro localizzazione è vicina alla zona di accesso alla tavola sommitaria attraverso lo "scivolo". I dintorni Le rocce che affiorano nei prati e nei boschi che si estendono nella zona di Roccio Veglio sono sovente segnate dalle incisioni praticatevi dalle popolazioni preistoriche. In questa sede vengono illustrate le due rocce più significative, tralasciando quelle meno ricche di raffigurazioni. |