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Queste, insieme a quelle di Pont Raut, in Val Germanasca, sono tra le poche pitture preistoriche sinora note nelle Alpi Occidentali Italiane.
Iniziando dal lato Sud Est della Rocca, alle pendici del rilievo, si incontra la grande rupe incisa, detta "Pansa d'la Roca". Si tratta di una roccia sulla quale è inciso un grande cerchio che racchiude un'area in rilievo, al centro della quale è collocata una grossa coppella. Essa costituisce un pregevole monumento di evidente tradizione megalitica, collegato ai riti della fertilità e del culto solare.
Risalendo lungo il versante Sud, si giunge al rudere storico della torre di Bramafame, le cui rocce affioranti sono costellate di coppelle; notevole è stato il ritrovamento di una vaschetta rettangolare scolpita, di notevoli dimensioni. Scendendo lungo il versante Ovest si incontra una roccia di notevoli dimensioni, sulla quale sono scolpite più di trenta coppelle, alcune delle quali unite tra loro da canaletti.
Il versante Est presenta motivo di notevole interesse in relazione al ritrovamento della pittura rupestre suddetta. Si tratta dell'unica pittura rupestre preistorica policroma nota nelle Alpi; è eseguita con colori rossi e blu-neri. Su una parete rocciosa rivolta ad Est sono raffigurato motivi alberiformi, antropomorfi e segni geometrici, rappresentati secondo i canoni dell'arte schematica post-paleolitica.
La pittura preistorica è collegabile alla presenza umana in loco già accertata nel Neolitico medio, grazie al rinvenimento di reperti di "Vaso a Bocca Quadrata" risalenti al IV millennio a.C. |