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Tra i primi troviamo due grattatoi, una punta di freccia a forma di losanga doppia e una particolare punta (figura F6), della quale si sono verificati ritrovamenti anche in siti svizzeri, francesi e in Val d'Aosta

 

 

 

 

 

Tra i reperti litici non in selce, per un totale di 519 pezzi, vi sono asce, accette, scalpelli e punte di freccia in pietra verde. L'elemento peculiare della "produzione" locale sono le numerose punte di freccia che appaiono anche in corso di lavorazione, non ultimate.

Al momento "l'industria" di Balm' Chanto, per la produzione di punte di freccia in pietra verde, non ha paragoni della stessa importanza in altri contesti alpini. Ingrandisci

L'antopizzazione preistorica del territorio

Il riparo di Balm' Chanto risulta frequentato in tre epoche ben distinte:

nell'Epigravettiano finale, nell'Età del Rame finale ed in epoca Protostorica. Veniva evidentemente utilizzato nella bella stagione per attività di pastorizia e di caccia e doveva servire anche come punto d'appoggio per lo sfruttamento delle fasce montane superiori.

L'agricoltura, che non doveva peraltro essere praticata in situ, è provata dal ritrovamento di chicchi carbonizzati di orzo e frumento; ma l'attività prevalentemente documentata è quella pastorale, attestata dai resti faunistici caprovini; i resti di fauna selvatica testimoniano l'importanza ancora notevole della caccia. Per quanto riguarda l'attività pastorale è probabile che si trattasse di una transumanza estiva su scala ridotta, fra valle versante e pascoli elevati.

Il paleoambiente

L'analisi pollinica condotta nella torbiera del Lago della Manica, a 2365 m, che comprende un'ininterrotta sequenza dal 4320 a.C., ha messo in evidenza il declino della foresta a conifere a partire dal Subboreale (2500 a.C.) che lascia spazio alla prateria, tuttora dominante.

Probabilmente questo cambiamento non fu dovuto a variazioni macroclimatiche, bensì alla pressione antropica delle popolazioni dell'area di Balm' Chanto, nella media Val Chisone, il cui bestiame condotto al pascolo, avrebbe fortemente contribuito a ridurre di 170 m il limite superiore della foresta, portandolo al livello attuale.

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